Il Turismo Esperienziale

 Alessandra Izzo

Hospitality Account Manager

Le esperienze: dal turismo di “destinazione” a quello di “motivazione”

 

L’ultimo decennio ha visto il turismo esperienziale con un trend di notevole crescita, tra le forme di turismo più apprezzate dai viaggiatori di ogni genere ed età. Basta dare un’occhiata alle OTA per rendersi conto che l’offerta non è più limitata al semplice soggiorno ma include Esperienze e Attrazioni. Se è vero che la domanda di turismo esperienziale pesa il 40% del totale, è anche vero che per l’Italia si tratta di un segmento di mercato in cui gli operatori sono ancora molto improvvisati e non aggregati: il viaggiatore deve trovare tanti fornitori diversi se vuole costruire un itinerario di viaggio esperienziale.

Di cosa stiamo parlando?


Del tramonto del concetto stereotipato di “turista” a favore di quello di maggior valore di “viaggiatore”. Parliamo di persone disposte a muoversi, anche nella propria zona geografica, con un atteggiamento di scoperta, in grado di leggere quanto le circonda in modo nuovo.

Il turismo esperienziale mette al centro di tutto le esperienze vissute sulla pelle, in prima persona, quelle che lasciano un ricordo ed un’emozione. Non è più la semplice foto panoramica, il paesaggio visto mille volte sul web e nelle InstaStories, i souvenir e i selfie. E’ quella forma di turismo che si propone di regalare alle persone un’esperienza intima, vera, diversa e ricca di valore fatta di interazione con le persone e condivisione di momenti unici e ricordabili.

In questa accezione di turismo, la destinazione viene quasi messa in secondo piano perché il protagonista indiscusso diventa l’individuo che entra in contatto con la storia, la cultura, le persone e le tradizioni del luogo. E’ un’immersione totale nel territorio e la sua gente.

Turismo esperienziale, ma che sia vero!

 

Il turismo esperienziale è il futuro ed un’opportunità da non perdere. Dopo decenni di turismo di massa, di pacchetti tutti uguali e standardizzati, di destinazioni turistiche prese d’assalto, mai come in questo momento storico seguito all’emergenza Covid, le persone cercano “benessere relazionale”.
Occhio però, non basta offrire pacchetti “esperienziali” alla stregua di quanto si è fatto finora con i vecchi pacchetti turistici, non è sufficiente cambiare la comunicazione, occorre lavorare sulla sostanza: autenticità, coinvolgimento, memorabilità. Ecco perchè la personalizzazione, il tailor-made, è e sarà sempre più il focus delle imprese del turismo esperienziale

Quali sono i trend del turismo esperienziale? Andare oltre i classici standard turistici


#1. Food & Drink prima di tutto

Se c’è un legame davvero indissolubile, è quello delle esperienze con il gusto e i sapori. Quando si tratta di enogastronomia il nostro paese diventa sinonimo di eccellenza attirando i buongustai verso attività che raccolgono molti consensi: street food, cooking school, viaggi gourmet, itinerari del vino e degustazioni di prodotti tipici. Se consideriamo che il Food & Drink costituisce la terza voce del budget di viaggio (dopo volo e hotel), capiamo bene quanto ci sia da investire in questo tipo di offerta se si vuole sviluppare un prodotto esperienziale che funzioni.

#2. Lo storyliving

I viaggiatori vogliono vivere un’esperienza locale non solo in qualità di spettatori ma di co-protagonisti.  Ecco perchè il turismo esperienziale dovrà includere una componente di storyliving in cui sia possibile far vivere sulla propria pelle cosa significhi “essere parte della destinazione”.


In un viaggio immersivo non si fa di tutto per far sentire il “turista a casa” ma al contrario si cerca di allontanarlo dalla sua comfort zone enfatizzando quanto più possibile le peculiarità del luogo, perché solo l’incontro con quanto è diverso e lontano dalle nostre abitudini è in grado di lasciare il segno, rendere diversi e perché no migliori. 


Si parte dall’offrire delle accommodation non consuete, diverse dagli hotel tutti uguali, a favore di sistemazioni tradizionali, meglio se ecologiche, che favoriscono l’incontro con la comunità locale. Si procede con proposte di turismo naturalistico erogate da esperti del territorio; si continua con offrire esperienze tailor-made che mettano al centro la persona, le sue caratteristiche, le sue passioni.


#3. Il legame col territorio

Il turismo esperienziale ha il grandissimo pregio di promuovere la parte più genuina e sana del territorio che lo ospita: può diventare un’importante leva di marketing territoriale perché con esso condivide, come finora detto, l’obiettivo di valorizzare la cultura, la comunità, la bellezza e le caratterizzazioni del luogo. Esiste modo migliore di promuovere un territorio che non sia regalando esperienze uniche e memorabili?