Il Turismo che Verrà: Diamo i Numeri!

 Danilo Taglietti

Marketing Strategist

Ricorda.

Si torna al 1995! Una contrazione del fatturato da 10-14 miliardi di Euro, quasi il 35% in meno rispetto alla ricchezza prodotta dal turismo italiano nel 2019. Un vero e proprio crollo causato da un imponente calo del numero di turisti previsti per il 2020: 143 milioni di persone in meno. Questa la stima dell’Istituto Demoskopika, centro di ricerca economica e sociale di Roma. In questo panorama desolante, circa 1 miliardo di Euro sarà la riduzione del fatturato turistico campano, che vedrà ridursi il numero degli arrivi di circa il 23% rispetto al 2018.

elaborazione Demoskopika su dati Istat.

Fonte: elaborazione Demoskopika su dati Istat.
I valori relativi all'anno 2020 sono stimati.

Durante la conferenza stampa dello scorso 26 aprile, il Presidente del Consiglio Conte ha reso esplicita tutta la preoccupazione per il tracollo del settore, annunciando uno stanziamento di risorse per sostenerlo: il 13 maggio sono stati approvati il “bonus vacanze” e le agevolazioni sul pagamento dell’IMU per gli immobili destinati alla ricettività. Più in generale, la politica parla di un anno in cui il turismo dovrà essere “italiano”.

Immagina il turismo del 2020.

Il turismo italiano sarà di prossimità e di breve durata, quest’anno. E’ quel che sostengono le voci più accreditate nel mondo dell’incoming e degli operatori di settore.


Questa previsione si basa su alcune certezze:

  • L’Italia è stata il primo focolaio europeo di Covid-19. Essendo stato il secondo Paese al Mondo ad affrontare una vera emergenza, sarà anche tra i primi ad attraversare le fasi successive. Se, forse a partire dal 3 giugno, De Luca permettendo, in Italia si potrà viaggiare e spostarsi, ciò non avverrà in contemporanea nel resto del mondo, ancora impegnato a fronteggiare la crisi sanitaria.

  • Restando in Italia, quando anche non ci saranno più limitazioni alla mobilità, è poco probabile che le persone, pur avendone il desiderio, avranno la serenità ed il coraggio, in un certo senso, di allontanarsi dalla propria residenza abituale. Secondo una recente indagine di Confturismo e SWG, quasi il 60% degli italiani non ha attualmente intenzione di muoversi anche dopo la fine dell’emergenza, mentre il 32% programma di fare vacanze di non più di 2 o 3 giorni. Lo stesso fenomeno, peraltro, si sta rilevando anche nel resto del mondo: una recente ricerca Piplsay evidenzia come il 54% degli americani non abbia nessuna intenzione di tornare a viaggiare, anche dopo la fine del lockdown.

  • Anche per coloro che avrebbero l’ardire di partire, non è certo ci possa essere la disponibilità economica necessaria. Il centro studi del Touring Club Italiano, al riguardo, prevede un turismo “più povero” e “più breve” di quello cui eravamo abituati, a causa dell’impatto economico che la pandemia ha avuto su imprenditori e lavoratori.

Similmente a come accadeva negli anni ‘50, l’italia sarà visitata principalmente dagli italiani. A seconda dell’efficacia delle misure di contenimento e dell’andamento dei contagi, i turisti saranno provenienti dalle regioni limitrofe o da quelle più lontane, ma sempre in quantità limitate.La Cina, unico Paese che è entrato ed uscito prima di noi da una crisi sanitaria di portata simile, sperimenta ad oggi un calo addirittura del 70% del turismo 2020 rispetto a quello 2019. Da noi dovrebbe andare meglio.

 

Justweb srl

Fonte:Shiji Group

Immagina il turismo del 2021!

Molti imprenditori stanno cercando il modo per passare questa buriana il più possibile indenni. Altri, chiedono sussidi e aiuti pubblici per poter restare aperti in questo 2020 sfortunato. L’orizzonte in cui costoro sembrano muoversi è quello della dinamica “shock&riassorbimento”, tipica dei mercati finanziari: un evento negativo provoca un crollo della quotazione ma, dopo un lasso di tempo più o meno breve, questo shock viene riassorbito e tutto torna nella norma. Anzi: si ritorna a crescere, meglio di prima!

Ci sono però alcuni fattori, a nostro avviso fondamentali, che ci fanno propendere per uno scenario differente. Per un 2021 che sarà la prosecuzione di questo 2020. Per un turismo da reinventare radicalmente!

Anzitutto, il trasporto aereo. Le norme sul distanziamento sociale da osservare anche sugli aerei, i controlli sullo stato di salute dei passeggeri e le inevitabili complicazioni connesse a nuovi possibili picchi pandemici fanno dire alla IATA, la principale associazione internazionale delle compagnie aeree, che il prezzo del trasporto aereo arriverà a raddoppiare nel prossimo anno. L’esplosione dei voli low-cost e la moltiplicazione delle tratte sono stati, nell’ultimo decennio, un fattore chiave nello sviluppo dell’over-tourism e sembra proprio che, nei prossimi anni, dovremo fare i conti con una realtà ben diversa: viaggiare in aereo diventerà un costoso incubo. Al di là delle “previsioni”, AirCanada ha appena licenziato il 50% dei suoi dipendenti, ritenendo impossibile il ritorno alle precedenti condizioni operative.

In secondo luogo, come si sa, il turismo è fatto di percezioni. Viaggiare, soprattutto per vacanza, è estremamente influenzato dalla percezione sulla sicurezza della meta che si intende raggiungere. Non è un mistero che, negli ultimi 10 anni, l’Italia abbia goduto dell’effetto delle cosiddette “primavere arabe”: diventate insicure molte zone turistiche del mondo, l’Italia ha beneficiato dall’essere considerata una meta affascinante ma, soprattutto, tranquilla. Il Covid-19 rimescola le carte dell’opinione pubblica globale proprio su questo terreno, perché l’Italia ne esce come uno dei Paesi attualmente più colpiti al Mondo, sia in termini di contagiati che in termini di morti. Non è un caso che, già da quest’anno, ne proveranno a trarre vantaggio alcuni Paesi “Covid-free”, grazie ai corridoi del turismo sicuro.

Insomma, sembra che il turismo sia destinato a tornare, anche nel 2021 e negli anni a seguire, un fenomeno globale dai numeri più ridotti, in cui i viaggiatori internazionali saranno per lo più di fascia medio-alta, in grado di gestire periodi di vacanza più lunghi e più dispendiosi. Il nuovo turista sarà più difficile da intercettare e, una volta, incrociato, vorrà essere convinto a suon di professionalità, servizi, valore aggiunto e cura, piuttosto che di sconti e di promozioni.

Inventa il Turismo del 2021!

AirBnB, il colosso della sharing economy che ha prosperato sul turismo di massa globale dell’ultimo decennio, la scorsa settimana ha licenziato il 25% dei propri dipendenti, per entrare in modalità “sopravvivenza”. Si trova in una crisi enorme. Ma, probabilmente, non è solo questione della crisi attuale.

Il suo CEO, Brian Chesky, sta rimodellando il futuro della sua azienda, puntando su un modello di business orientato alla qualità, per un target con possibilità di spesa molto più elevate. Allo stesso modo, chi da sempre si muove nell’orizzonte del turismo di lusso, come il network Relais&Chateu, vede nel Covid-19 una clamorosa occasione per rimodellare il turismo italiano.

E se lo stanno facendo loro….

Credi!

Noi, in Justweb, crediamo in questo: aiutare gli imprenditori del turismo della “Terra delle Sirene” che sanno immaginare.

Aiutarli a inventare, aiutarli a credere. Un nuovo posizionamento, una nuova immagine, un nuovo funnel di acquisto, una nuova strategia di distribuzione e di disintermediazione, una nuova conversazione social con communities da rivitalizzare o da ricostruire. Amiamo ciò che facciamo. Ci appassioniamo alle persone e alle loro intuizioni di successo. Le nostre web solutions non raccontano storie qualunque, ma si vestono dei tuoi abiti, sposano le tue idee e diventano la tua vetrina sul mondo.

Anche su questo Nuovo Mondo post-Covid...

tutto da conquistare. 

Insieme!